Squadra calcetto Seriana Verde

Benvenuti nel blog dell'Atletico Pavimenti
Realizziamo Abbiamo realizzato i sogni degli avversari dal 2004

domenica 19 ottobre 2008

Morte di un commesso corridore


La corsa.
La regina di tutti gli sport individuali, dove si è soli contro se stessi in mezzo alla natura. E' una sfida psicologica ancora prima che fisica. E' qui che esce la forza di volontà dell'atleta.
TUTTE CAZZATE.
La domenica mattina restatevene a letto!

Antefatto.
In settimana ricevo la telefonata di Steffe, caro e soprattutto vecchio amico. E' andata + o - così:
- Steffe: "ciao Paolo, sai domenica c'è la maratona di Bergamo, a questa si affianca la CorriBergamo, una corsa non competitiva di 6 o 12 km che vuole dare un contributo alla ricerca contro la leucemia aiutando l’Associazione Paolo Belli. Dai che partecipiamo."
- Migna (non riuscendo a trovare su due piedi una scusa valida): "Va bene. A che ora è la partenza?"
- Steffe: "..."
- Migna: "Steffe?"
- Steffe: "Ehm..."
- Migna: "A CHE ORA E' LA PARTENZA?!?!"
- Steffe: "Alle 9 da Bergamo."
- Migna: "..."

Oramai la frittata era fatta, quindi almeno avevo un motivo per saggiare la condizione atletica personale (l'ultima corsa fatta rimane alla preparazione dello scorso anno). E visto che il Bonny è in forma calante mi sono dovuto sacrificare per il bene del Parquet.
Per inciso Oli al mio invito ha preferito rimanere a poltrire sotto le coperte.

La corsa.
Sveglia alle 7. Buona colazione e poi via.
Alle 9 in punto tutti in fila ai nastri di partenza sul sentierone. Ospite d'onore Pistorius, padrino dell'evento.

Davanti i professionisti della maratona.
A seguire quelli della mezza maratona.
Dietro i podisti della CorriBergamo.
In fondo famiglie passeggini ed anziani.
Per ultimi noi. Il gruppo è composto da amici, gli Steffe bros e relativo padre, Elisa, Omar, Lanfry ed il sottoscritto. Per orgoglio si punta ai 12 km. Si capisce subito dal girovita dei presenti che la vittoria ce la giocheremo io ed Omar.

Si parte.
La prima regola della corsa è di non pensare alla corsa. Quindi si adocchiano un paio di graziose chiappe femminili non particolarmente veloci e ci si accoda. Doping psicologico.
La prima parte del percorso scorre quindi tranquilla.
Arrivati in prossimità degli Ospedali Riuniti la strada inizia a salire, la nostra musa purtroppo molla e da lì si rimane in lotta senza più stimoli esterni. Si arriva ad una lunga scalinata che porta in città alta. Qui avviene la selezione. I gradini spaccano fiato e gambe e rimangono in lizza per la vittoria finale Migna ed Omar.
I geni non mentono, la stirpe di Casnigo la corsa ce l'ha nel dna, vedasi i vari successi del nostro compaesano Migidio Bourifa. "Ma se Bourifa è nero?" I soliti razzisti...
Si arriva alla Marianna, dove i percorso dei 6 e dei 12 km si dividono. Giriamo a sinistra e dopo qualche centinaio di metri ci addentriamo per un sentiero in salita.

Un uomo solo al comando.
E nell'ultimo gran premio della montagna Omar, noto podista, non riesce a tenere il forsennato (?) passo del Migna e cede. Il percorso è un anello di 6 km che ci riporta alla Marianna, da lì si prende la strada che costeggia le mura venete verso città bassa.
Il peggio è passato, si torna sul sentierone seguendo la strada tutta in discesa. La pendenza favorisce il ritorno di Omar e si arriva al traguardo insieme, staccando un onorevole tempo di un'ora e cinque minuti per 12 km di saliscendi.
Dopo qualche minuto arriva Steffe, a seguire (non dico dopo quanto perchè sono buono) gli altri.
Rimaniamo per vedere l'arrivo della maratona, che vede la vittoria di Bourifa. Ma questa è un'altra storia.

P.S. Mi sa che domani non riuscirò ad alzarmi dal letto...

Nessun commento: